Lettera Aperta del Presidente EUBC Franco Falcinelli

Cari amici del pugilato italiano,

desidero informarvi sulla vicenda AIBA per evitare che vengano diffuse notizie inaffidabili e lontane dalla realtà dei fatti.

Se mi mettessi nei panni di coloro che, senza fare nulla, criticano sempre l’operato di chi fa, oggi potrei orgogliosamente dire: ve lo avevo detto!

Nella lettera che il 20 settembre 2018 inviata a tutti i Membri del Comitato Esecutivo dell’AIBA li informai sui contenuti degli avvertimenti che la Commissione Etica del CIO aveva inviato al Presidente ad interim Gafur Rahimov e dichiarai la mia disponibilità a sostenere la candidatura di Serik Konokhbayev.

Secondo la Commissione Etica del CIO e per conferma del Presidente Thomas Bach sarebbe stato opportuno che il Presidente Gafur Rahimov, a causa della sua personale situazione, non proponesse la sua candidatura alla guida dell’AIBA.

Il mio gesto di responsabile rispetto nei confronti delle 203 Federazioni Nazionali affiliate all’AIBA, che rappresentano un popolo di milioni  di atleti, tecnici, arbitri- giudici, dirigenti di Clubs e di fans che ancora amano e seguono il nostro sport in tutto il mondo, fu interpretato come un tradimento dalla leadership dell’AIBA.

Fui sospeso come Vice  Presidente dell’AIBA, accusato di aver infranto le regole etiche e sottoposto al giudizio della Commissione Disciplinare. Lo stesso Presidente Bach nella conferenza di apertura dei “Giochi Olimpici Giovanili” di Buenos Aires sottolineò la incomprensibile inopportunità di quel provvedimento.

Ma le umiliazioni subite non mi hanno  amareggiato tanto quanto la decisione presa dal CIO il 22 maggio 2019! Nonostante la assoluta certezza che il pugilato continuerà ad essere presente nella prossima edizione dei Giochi Olimpici di Tokyo, questa rimarrà una delle più brutte pagine che riguardano la nostra gloriosa.

Chi esulta e “sciacalleggia” per questa drammatica decisione non ama veramente il nostro sport.

La storia dell’AIBA è costellata di vicende che dal punto di vista etico avrebbero meritato nel passato severi provvedimenti. In parte sono stati adottati proprio su suggerimento del CIO. A partire dalla tutela della salute dei pugili con l’adozione obbligatoria del casco nel 1984 e con le”scoring machines” dopo gli scandalosi verdetti di Seoul nel 1988. Ma nonostante alcune vistose carenze e negligenze su alcuni aspetti organizzativi e gestionali, l’AIBA degli ultimi 15 anni ha espresso grandi innovazioni ed ottenuto anche lusinghieri risultati. Basti pensare all’ingresso delle donne nel pugilato internazionale e la loro inclusione nel programma olimpico.

La pratica femminile del pugilato ha definitivamente modificato la percezione e la considerazione del nostro sport, considerato ingiustamente violento, pericoloso e quindi ghettizzato ed aperto a pochi “privilegiati” rendendolo invece uno sport per tutti.

La promozione delle competizioni nazionali ed internazionali a partire dagli “Schoolboys e Schoolgirls” fino all’Elite maschile e femminile consentono una attività agonistica che raccoglie ampie adesioni in tutto il mondo con la disputa di Campionati Mondiali, Continentali ed innumerevoli Tornei che registrano la partecipazione di sempre più Squadre  nazionali.

La formazione dei quadri tecnici, arbitri/giudici, dirigenti internazionali, medici e fisioterapisti ha subito un incremento di grande rilievo.

E’ stata creata una World Boxing Academy in Kazakhastan e sono in programma le Continental Academy – quella europea dovrebbe sorgere in Assisi- che garantiranno un ulteriore e capillare sviluppo del ruolo formativo, educativo ed organizzativo dell’AIBA e delle Confederazioni Continentali.

A tal proposito è stato predisposto “A New Foundation Plan” volto a gettare le fondamenta di un progetto di riforma della governance, dell’organizzazione degli eventi sportivi, delle regole tecniche, dello sviluppo del marketing e della comunicazione nel mondo della boxe.

Tutte le iniziative che costituiranno i pilastri della nuova AIBA avverranno sotto lo stretto controllo di un management qualificato e non sarà più il frutto di improvvisazioni senza analisi e certificazioni, come spesso è accaduto nel recente passato.

Un esempio clamoroso fu il tentativo di coinvolgere il pugilato professionistico nel movimento olimpico. Il progetto era eccellente, ma non ha avuto successo per due ragioni fondamentali: la mancanza dei fondi necessari per sostenere quella enorme operazione finanziaria e l’ostilità delle Sigle mondiali del professionismo che si videro improvvisamente piombare addosso una iniziativa senza averla esaminata e tantomeno condivisa.

Fu percepita come una concorrenza sleale dal mondo professionistico e non fu apprezzata neanche da quelle Federazioni Nazionali che per tradizione culturale non hanno mai accolto il professionismo nel loro ordinamento sportivo.

Ricordo che con Osvaldo Bisbal e Umberto Furgoni tentammo di impedire la realizzazione dell’APB, perché lo consideravamo un progetto affrettato e senza prospettive. Avevamo suggerito di coinvolgere almeno due Sigle professionistiche – la WBA ed il WBC- per avviare un’operazione culturale e statutaria e raggiungere un comune obiettivo: creare in tutti i Paesi del mondo un sola Federazione di Pugilato, come avviene in Italia, Francia, Russia, Spagna, Argentina ecc.

Purtroppo passò la linea del lancio immediato dell’iniziativa in vista dei Giochi di Rio 2016 dove si registrò un prevedibile insuccesso oltre che l’incremento dell’indebitamento dell’AIBA iniziato con le WSB e con gli accordi economici fuori controllo con azionisti che non hanno mantenuto gli impegni sottoscritti dall’allora Presidente CK WU.

A proposito dell’ex Presidente dell’AIBA, il solito giornalista che non nutre molta simpatia nei miei confronti, mi accusa di averlo proposto come Presidente Onorario al Congresso Straordinario di Dubai. Non è così. La proposta alla Presidenza Onoraria fu dettata da una esigenza politica legata alle sue dimissioni. Nell’accordo che firmammo di fronte al Presidente del CIO Thomas Bach ed al Presidente dell’ASOIF Francesco Ricci Bitti, CK WU volle inserire una clausola che prevedeva questo riconoscimento. Accettai la proposta, perchè ero certo che il Congresso l’avrebbe fermamente respinta. Infatti, non prese un voto!

Oggi non possiamo più piangere sul latte versato. L’AIBA seppur sospesa del suo riconoscimento olimpico continuerà il suo operato per tutte le attività extra-olimpiche. L’AIBA con le sue Federazioni Nazionali, continuerà ad organizzare eventi mondiali, continentali, Tornei internazionali in attesa della riconquista dello “status olimpico”.

Nel frattempo assisteremo con profonda preoccupazione all’organizzazione delle Qualificazioni Olimpiche e del Torneo Olimpico affidata al Presidente della Federazione Internazionale di Ginnastica.

Nutro una grande stima ed ammirazione per il Presidente giapponese Morinari Watanabe, ed anche se il Presidente Thomas Bach sostiene che organizzare un Torneo di Pugilato non è “una scienza missilistica” chi non conosce profondamente il mondo del pugilato troverà enormi difficoltà lungo il percorso.

Gli faccio quindi il mio più sincero in bocca al lupo per poter assistere ad una Olimpiade che possa ripetere il successo che il pugilato ebbe ai Giochi del 1964.

E questo auspicio è rivolto anche ai nostri azzurri che, a “Tokyo 64” guidati da Rea e Poggi, conquistarono 2 ori – Fernando Atzori e Cosimo Pinto – e 3 bronzi-Silvano Bertini, Franco Valle, Bepi Ros-.

 

Franco Falcinelli

Presidente EUBC

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